FIBRE TESSILI VEGETALI

Nome scientifico: Gossypium sp.

Famiglia: Malvacea

capsula chiusa capsula matura con bioccoli campo di cotone
Storia

La coltivazione del cotone iniziò in Asia nell'VIII secolo. Gli Egizi conoscevano la pianta del cotone, ma la utilizzavano solo a scopo ornamentale. Il primo paese che lo sfruttò come fibra fu l'India, l'uso poi si diffuse in Malesia. I Greci e i Romani acquistavano i tessuti di cotone, senza però rendersi conto della possibilità di coltivazione nelle loro colonie più calde. L'America offrì ai conquistadores spagnoli grandi piantagioni di cotone, ma furono gli anglosassoni ed i francesi a sviluppare l'immensa produzione di cotone che dal XVII secolo continua tuttora. In Italia la coltivazione del cotone fu introdotta dagli arabi nel IX secolo, diffondendosi sotto la dominazione normanna e sveva, arrivando fino alle coste calabre.

Attualmente coprendo il 50% del fabbisogno tessile mondiale risulta la maggiore coltura agricola non alimentare.

Caratteri Botanici e Fisiologici

Il fiore ha colore bianco o giallo divenendo rosa o violaceo dopo la fecondazione. La pianta del cotone richiede climi caldo-umidi. I primi fiori sbocciano dopo 10-12 settimane dalla semina. Poco dopo cadono, lasciando le capsule che lentamente si gonfieranno, raggiungendo le dimensioni di un uovo di gallina. Dopo 5/7 settimane raggiungono la maturazione e si aprono, facendo intravedere la fibra di cotone.

Caratteri chimico - fisici delle fibre di cotone.

Chimicamente la fibra di cotone è costituita per il 94% circa da cellulosa. I filamenti sono lunghi da 10 a 50 mm.

Le proprietà fisiche e meccaniche del cotone sono assai variabili in funzione della qualità e della provenienza; si possono tuttavia fissare alcune caratteristiche generali:

Tenacita' (resistenza alla rottura quando viene applicata una forza nel senso della lunghezza della fibra) è generalmente superiore a quella della lana ma risulta lievemente inferiore a quella delle altre fibre vegetali (lino, canapa, iuta, ecc.) e notevolmente inferiore (circa il 40%) rispetto a quella della seta;

Elasticità: e’ elevata e superiore a quella di tutte le altre fibre vegetali;

Igroscopicità: è generalmente elevata. Il tasso di ripresa è del 18,5%.

Le proprietà meccaniche della fibra umida possono essere migliori rispetto a quelle della fibra secca e tale caratteristica rende il cotone assai resistente al lavaggio con acqua. Il comportamento nei confronti dei reagenti chimici si può sintetizzare come segue:

•Buona resistenza agli alcali, agli ossidanti (ipoclorito, acqua ossigenata) ed ai solventi organici; i capi di cotone possiedono quindi una elevata lavabilità in tutte le condizioni (a secco ed a umido, con saponi e detersivi);

•Scarsa resistenza agli acidi;

•Buona tingibilità.

Lavorazione del cotone.

Il cotone si pianta generalmente tra marzo e aprile, giunge a fioritura dopo due o tre mesi; quando il fiore appassisce, rimane la capsula che si sviluppa ancora per sei settimane fino a diventare una grossa noce contenente i semi avvolti da una bianca peluria di fibra. Giunta a maturazione, la capsula si apre e compare il bioccolo bianco e peloso; a questo punto si inizia il raccolto. I semi raccolti passano in apposite macchine sgranatrici al fine di separare la fibra; si ottiene così il cotone greggio o bambagia che, con apposite presse, viene ridotto in balle per essere avviato agli stabilimenti di lavorazione (la produzione mondiale è di oltre 60 milioni di balle). Le balle così ottenute sono avviate alla filatura dove il cotone, battuto e ulteriormente pulito, viene poi cardato, ottenendo un cordone o nastro di fibre orientate casualmente. Per i tipi più fini si esegue la pettinatura che parallelizza e seleziona le fibre più lunghe; il nastro viene poi passato alla filatura dalla quale uscirà o un filalo cardato peloso e meno regolare, o un filato pettinato più pregiato, liscio e compatto.

Filati di cotone.

I principali tipi di filati di cotone in commercio sono:

Cotone perla: si tratta di un filo doppio fortemente ritorto; è adoperato per ricami;

Cotone per imbastitura: e' costituito da un filo poco ritorto e dotato quindi di scarsa resistenza meccanica;

Cotone per rammendo: più resistente del precedente perché ottenuto dall'accoppiamento di più fili;

Cotone mercerizzato: ottenuto mediante la così detta mercerizzazione, procedimento che prende il nome dal suo inventore (l'inglese Mercer nel 1884) e che consiste nel trattamento del filato, sottoposto ad elevata tensione, con soluzioni concentrate di soda caustica per alcuni minuti; questo trattamento conferisce al cotone aspetto brillante simile alla seta, maggiore tenacità e tingibilità.

Altri prodotti fabbricati con fibre di cotone non sottoposte a filatura e tessitura sono:

Ovatta: costituita da cotone grezzo a fibra corta o da cascami di cardatura e pettinatura che vengono distesi in strati sottili e trattati fisicamente e chimicamente in modo da conferire alla massa delle fibre un minimo di compattezza. Può essere utilizzato per imbottiture;

Cotone idrofilo: prodotto simile all'ovatta ma purificato da qualsiasi sostanza estranea e perfettamente sgrassato in modo che abbia la capacità di assorbire grandi quantità di acqua.

LINO

Nome scientifico: Linum usitatissimum

Famiglia: Linaceae

fiore di lino
campo di lino filaccia di lino
Storia

E’ pianta di notevole importanza che ha accompagnato l’uomo in tutti gli stadi della civiltà ed è specie di interesse agrario coltivata soprattutto per uso industriale (tessile ed olio). Tradizionalmente, fino all’avvento del cotone prodotto in modo industriale e, poi, delle fibre sintetiche, il lino rappresentava la più importante fibra di origine vegetale utilizzata per la produzione di capi d’abbigliamento. In Italia la coltura da fibra, considerevole nei secoli scorsi in Lombardia, Marche, Toscana è andata in declino. In Italia, dopo aver raggiunto la massima espansione negli anni 1850-1870 il lino andò progressivamente perdendo terreno. Attualmente in Europa il lino da fibra occupa una vasta area in Russia (circa ¾ dell’intera sup. mondiale) altre aree si trovano in Polonia, Romania, Francia, Belgio e in percentuale minore, in Germania, Olanda e Danimarca.

Caratteri Botanici e Fisiologici

Il lino è una pianta che si adatta a diverse condizioni ambientali. La sua coltivazione si estende, infatti, dalle calde regioni indiane ed africane alle fredde ed umide aree dell'Europa settentrionale e, di conseguenza, la qualità dei suoi prodotti è altrettanto diversificata. Il lino da tiglio è particolarmente sensibile alla stanchezza del suolo, quindi è consigliabile riproporlo sullo stesso terreno con un intervallo di 6/7 anni, pertanto la coltura entra in avvicendamenti piuttosto lunghi. La fibra di lino è la fibra vegetale più resistente alla trazione, è meno elastica del cotone e conduce meglio di questo il calore: di qui la sensazione di fresco che danno al tatto i tessuti di lino.

CANAPA

Nome scientifico: Cannabis sativa

Famiglia: Cannabinacea

campo di canapa piante di canapa sativa fibre di canapa
Storia

La canapa è stata una materia prima essenziale per l'uomo per centinaia di anni. Pare che il primo tessuto nella storia dell'uomo sia stato di canapa e che la sua lavorazione sia cominciata nell'VIII millennio a.C. La letteratura scientifica in campo archeologico, antropologico, filologico, economico e storico concorda sul fatto che la canapa sia stata la pianta più coltivata a partire dal I millennio a.C. fino alla fine degli anni '40. Abbandonata circa 50 anni fa per l'elevato costo di lavorazione e per l'introduzione sul mercato di prodotti di sintesi ritorna in Europa all’inizio degli anni ‘90. In Italia, la coltivazione è ritornata solo nel 1998 su di una superficie di circa 350 ha, nonostante il nostro Paese fosse stato sino a trent’anni fa secondo al mondo dopo la Russia come superficie coltivata e primo per la qualità dei prodotti ottenuti.

Caratteri Botanici e Fisiologici

La Cannabis sativa è una specie annuale a fusto eretto.

La canapa è una fibra molto simile al lino una capacità di resistenza che permette di coltivarla senza l'utilizzo di pesticidi o fertilizzanti chimici. La canapa giunge la maturazione tecnica della fibra dopo 110-120 giorni, prima con le piante maschili, immediatamente dopo l’emissione del polline e due settimane dopo con le piante femminili. Grazie al suo breve ciclo vegetativo ed alla molteplicità delle varietà esistenti, la canapa può adattarsi ai climi più diversi.

Usi

Gli utilizzi della canapa sono molteplici e diversi:

•Uso tessile (fibra lunga)

•Produzione di corde (fibra corta)

•Produzione di cellulosa per carta

•Olio

•Combustibile

•Usi medicinali

•Edilizia

GINESTRA

Nome scientifico: Spartium junceum

Famiglia: Leguminosae

pianta di ginestra fasci di piante di ginestra fibra di ginestra
Etimologia

dal greco "spartos", pianta che serve per fabbricare cordami.

Storia

In Italia, negli anni '40, quando vigeva un regime di autarchia, la presenza su ampie superfici di ginestra allo stato spontaneo, stimata (fu istituito un apposito catasto) pari a circa 300.000 ettari, destò un vivo interesse per l'utilizzazione, specie nelle industrie che assorbivano forti quantitativi di iuta per la produzione di tele da imballo. Un impiego tessile della ginestra è sempre stato circoscritto all'area mediterranea dove in molti villaggi si trova ancora, a livello familiare, una certa tradizione nella raccolta e lavorazione artigianale. I momenti di maggiore attenzione per questa pianta sono coincisi, a livello nazionale, con i due eventi bellici mondiali, quando la penuria di materia prima faceva riscoprire, sulla scorta dell’elevata disponibilità allo stato spontaneo, la potenzialità di questa pianta come fonte di fibre. L'importanza della ginestra come pianta tessile in Italia è ormai limitata a piccole realtà locali, in particolare in alcuni paesi della Basilicata e della Calabria.

Caratteri Botanici e Fisiologici

E’ una pianta arbustiva perenne che può assumere un portamento ad alberello raggiungendo altezze dai 0,7 ai 5 metri o a cespuglio con uno sviluppo più contenuto (0,7‑1,5 m). La ginestra, trova nella zona temperata ad inverno mite ed umido le migliori condizioni di crescita. Un aspetto fondamentale nella realizzazione di un ginestreto destinato alla produzione di fibra o di cellulosa da carta è rappresentato dalla modalità d'impianto. Recenti esperienze hanno confermato la maggiore convenienza a realizzare un ginestreto utilizzando piante di due anni, allevate in vivaio, per il più rapido ed uniforme accrescimento, che consente una prima raccolta nel secondo anno d'impianto. Trova diffusione non solo nell'area tipica della macchia litorale, ma anche in aree altimetriche più elevate. Dotata di una elevata plasticità, si adatta bene ai terreni più diversi, da quelli ad elevata argillosità a quelli salmastri, pur prediligendo terreni calcarei o argillosi alcalini. Rifugge condizioni di ristagno idrico preferendo terreni ben soleggiati.

Usi

La ginestra produce fibre definite liberiane in quanto originate dal libro e dalla corteccia della pianta. Per quanto riguarda le caratteristiche tecnologiche della fibra di ginestra per usi tessili, essa presenta un valore di tenacità pari a circa 4,7 g ds‑1, buone caratteristiche di assorbenza, risulta facilmente colorabile, manifesta buone doti di resistenza agli alcali, sopporta bene il candeggio a base di ipoclorito, si mercerizza bene acquisendo maggiore lucentezza. Può essere utilizzata per la produzione di tessuti misti in varie proporzioni con cotone ed altre fibre naturali. Le caratteristiche della fibra di ginestra sono ritenute idonee per la produzione di pasta di cellulosa.

IUTA

Nome scientifico: Corchorus sp.

Famiglia: Tiliaceae

pianta di iuta fibra di iuta tela di iuta
La Iuta si ricava dal fusto di varie specie di Corchorus, della famiglia delle tiliacee. La fibra greggia, lunga da 2 a 4 metri, è molto lignificata e risulta meno elastica, più fragile e meno resistente del lino e della canapa. La fibra non può essere candeggiata ed è facilmente attaccata dalla soda e dal sapone; viene utilizzata per confezionare sacchi e imballaggi e, nel settore arredamento, come tessuto di fondo per tappeti o come base per la preparazione del linoleum.

Circa l'85% della produzione mondiale di iuta è concentrata nel delta del Gange: i principali paesi produttori sono quindi Bangladesh e India, e in misura minore Cina, Thailandia, Myanmar, Pakistan, Nepal e Bhutan.

La iuta è altamente igroscopica, di colore bianco, giallognolo o bruno. Le fibre sono ruvide e tenaci e il filato risulta anch'esso ruvido, rigido e molto resistente. La iuta si può lavorare all'uncinetto da sola o mescolata con altri filati, per realizzare oggetti vari, come borse, cinture, cappelli o tappeti.

Alcune caratteristiche della iuta:

•La iuta è al 100% biodegradabile e riciclabile e quindi "amica" dell' ambiente.

•E' una fibra naturale con riflessi lucenti e dorati e perciò chiamata la fibra d'oro

•E' la più economica fibra vegetale.

•E' la seconda fibra vegetale più importante dopo il cotone, in termini di utilizzo, consumo globale, produzione, e disponibilità.

•Ha un'elevato carico di rottura, una bassa estensibilità, e garantisce un'alta traspirazione del tessuto. La iuta è, quindi, molto adatta nell'imballaggio dei pacchi di beni agricoli

•Può essere usata per creare i filati, tessuti, reti e sacchi della miglior qualità industriale. È una delle fibre naturali più versatili mai usate come materiale grezzo nei settori dell'imballaggio, tessile, costruzioni e agricolo. Il volume del filato conferisce una ridotta tenacia e una maggiore estensibilità quando unito in una "ternary blend" (lett. mistura ternaria).

•La pianta della iuta è imparentata con la pianta della cannabis sativa. Ciononostante la iuta è completamente priva di elementi narcotici o odorosi

RAMIE'

Nome scientifico: Boehmeria nivea, Boehmeria tenacissima.

Famiglia: Unicacee

pianta di ramiè fibra di ramiè matassine di ramiè
La fibra si ricava da due specie di Boelimeria della famiglia delle unicacee: la Boehmeria nivea e la Boehmeria tenacissima. Queste piante erbacee perenni possono raggiungere un'altezza di 2 - 4 metri con steli lunghi fino a 2-3 metri. Dalle ramificazioni, per mezzo di trattamenti meccanici manuali, si ricava la fibra, di colore bianco e lucente; questa possiede una tenacità superiore a quella del lino e della canapa, ma è poco elastica e poco allungabile. Per le sue buone qualità meccaniche viene adoperata nella fabbricazione di: tessuti per tende, di cordami, ecc. Gli elevati costi di produzione ne limitano l'impiego.

KAPOK

Nome scientifico: Ceiba Pentandra, Bombax Malabaricum.

Famiglia: Bombacee

albero frutto con fibre di kapok fibra di kapok
Il kapok. Questa fibra, chiamata anche "lana vegetale", si ricava dalla peluria interna dei frutti tropicali prodotti da alberi della famiglia delle bombacee, della specie Ceiba Pentandra e Bombax Malabaricum. Viene usato per imbottiture, in quanto le fibre, cortssime, non sono filabili.

SISAL

Nome scientifico: Agave sisalana.

Famiglia: Agavaceae

agavi da cui si estrae il sisal fibra di sisal al sole fibra di sisal
Il sisal. Con questo nome si designano comunemente le fibre estratte dalle foglie dell'Agave Sisalana o sisal. Le foglie, alte 1 o 2 metri, contengono da 1.000 a 1.200 fibre (alcune lunghe quanto le foglie stesse); le fibre di sisal sono usate per la fabbricazione di sacchi, spaghi, funi, tappeti.

tratto da : http://www.lammatest.rete.toscana.it