FIBRE TESSILI ARTIFICIALI

Le fibre artificiali sono ottenute partendo da prodotti naturali, quali la cellulosa e le proteine. Si ottengono trattando la cellulosa naturale di piante diverse (la stessa che costituisce le fibre vegetali), opportunamente trasformata e sciolta con solventi. Le soluzioni ottenute, filtrate attraverso forellini piccolissimi, vengono raccolte in un bagno di coagulo che fa rapprendere la sostanza di partenza e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo continuo oppure in fiocco (fibra discontinua). L'inizio dell'industria delle fibre artificiali risale circa al 1984, quando in Francia fu fondata una società per la preparazione di fibre attraverso il procedimento di filatura e coagulazione, sotto forma di fili, di soluzioni dense di nitrocellulosa.

Questi fili furono chiamati seta artificiale perché, nonostante la diversa natura, avevano la stessa lucentezza della seta.

Proprieta'

Non sono fibre molto resistenti, si tingono facilmente ma tendono a scolorire. Si stropicciano facilmente e, se non sono stati posti a trattamenti specifici, si possono restringere o allentare. Trattengono il calore del corpo e non sono molto assorbenti: questo li rende poco indicati per la confezione di abiti estivi. L'aspetto di questi tessuti è serico e si modellano bene, pertanto sono ideali nella confezione di abiti con drappeggi. Si possono usare per biancheria intima, abiti, bluse e fodere.

filati di rayon viscosa
produzione di rayon viscosa
Fibre cellulosiche

Rayon viscosa.

E’, tra le fibre artificiali, quella di più largo uso; viene prodotta da linters di cotone o pasta di legno per dissoluzione della cellulosa.

Questa soluzione, denominata "viscosa", viene fatta passare (estrusione) attraverso una piastra forata (filiera) e le bavelle che fuoriescono coagulano in un bagno di acido solforico formando dei fili di lunghezza indefinita composti da cellulosa pura; questi filamenti possiedono le medesime proprietà chimiche della cellulosa.

I fili di cellulosa rigenerata, dopo essere stati sottoposti ad una serie di trattamenti quali lavaggio, candeggio, essiccamento, torcitura ecc. ed essere stati avvolti in bobine o matasse, sono pronti per la tessitura. Oltre che in fili, il rayon viscosa può essere prodotto anche in fiocco (massa di filamenti di lunghezza paragonabile a quella delle fibre naturali).

Questa fibra ha un aspetto brillante e può essere opacizzata con aggiunta di biossido di titanio; le sue caratteristiche principali sono:

•Elevata igroscopicità. Tendenza ad assorbire l'umidità superiore a quella del cotone; questa caratteristica costituisce uno dei maggiori inconvenienti della fibra che, ad elevati tassi di umidità ambientale, può subire deformazione;

•Scarsa elasticità;

•Scarsa resistenza agli acidi, alla luce ed ai microrganismi;

•Buona resistenza alle tarme, al ferro da stiro, ai solventi organici ed al candeggio.

Il rayon viscosa in fili è adoperato per biancheria intima, camiceria, foderami, ecc.; in fiocco è utilizzato da solo o in mischia con lana, cotone e poliestere in tessuti per abbigliamento.

Oltre al Rayon viscosa con procedimenti simili si produce anche il Rayon cuproammoniacale, dall'aspetto simile alla seta, e il Rayon all'acetato che assomiglia alla lana.

Fibre proteiniche

La più nota delle fibre artificiali proteiniche è quella che si prepara dalla caseina del latte e prende la denominazione di Lanital, se prodotta con brevetto italiano.

Lanital.

Fibra proteinica tratta dalla caseina, la proteina del latte, scoperta nel 1935, dall'italiano Ferretti. Era l'anno delle sanzioni e dell'autarchia che propagandava l'autosufficienza dell'Italia. Prodotta dalla Snia Viscosa, nel '37, sostituì parzialmente la lana, raggiungendo le 1200 tonnellate.

La tecnica di produzione della fibra è analoga a quella del rayion e prevede la solubilizzazione della caseina del latte in soda caustica, la trafilatura della soluzione e la coagulazione del filo in soluzione acida.

Questa fibra ha caratteristiche e struttura molecolare simili a quelle della lana tuttavia viene impiegata soltanto in mischia con altre fibre naturali, artificiali o sintetiche, ha convincenti risultati di calore, morbidezza, mano ed e' poco attaccabile dalle tarme.


Fibre alginiche

Sono quelle fibre che derivano dall’acido alginico estratto da diverse specie di alghe marine, da cui a seguito di adeguati procedimenti se ne ricava una sostanza vischiosa che può essere filata.

In genere, i filati, vengono utilizzati per rinforzare temporaneamente altri filati più sottili (tipo la lana), per poi essere eliminati con un processo molto semplice

Tratto da: http://www.lammatest.rete.toscana.it